Ecco a voi il resoconto del nostro primo incontro extra cittadino….

.....andiamo a vedere anche le foto!


 Michele Urru:

Poco prima di partire c'è stata una fittissima corrispondenza tra me e Olla, Caredda, Mattana, per decidere il luogo di incontro. Ovviamente la mattina fatidica, mentre mi stavo mettendo il casco, DRRRIIINNNN, il telefono, era Marco che mi diceva che a Cagliari stava piovendo e che era meglio rimandare!!!!!! A Cagliari erano secoli che non pioveva! La motosfiga di Motoml e' arrivata in Sardegna!!!! Al secondo tentativo tutto fila liscio, e io giungo sul luogo dell'appuntamento, giusto il tempo di togliermi il casco e sento il rumore dell'Honda NS che scende i tornanti.... Il gruppetto eterogeneo che mi si presenta e' composto da cinque persone:
Marco Mattana, tipetto per niente esilino.....
Alessandro Caredda, (se non fosse per il cognome l'avrei scambiato per un Marocchino), guida il TDM con molta signorilità.
Stefano Olla, informatissimo su luoghi e strade, ma terrorizzatissimo per il fatto di essere il passeggero di Alessandro!
Stefano (fratello di Marco), con il Gamma ha una vera smania di sorpasso!
Stefania (sua fidanzata) avvinghiata al Gamma subisce la guida da Capirossi e un sellino posteriore non proprio comodo.
Si parte verso una delle più belle zone della Sardegna, il Monte Tonneri e Perda Liana, una famigliola ci ferma per chiederci informazioni, e Alessandro si prodiga nel ruolo di buon samaritano, dopo pochi km ci accorgiamo di aver informato malissimo la povera famiglia, ci fermiamo e Alessandro torna indietro per rimediare, ma niente, la famiglia e' scomparsa. Forse finita giù per un dirupo!!!??? E poi dicono male dei motociclisti!!!!! L'allegra brigata procede verso Perda Liana con sosta per la Motofoto di rito, appostate sul ciglio della strada, una schiera di reflex autoscattano una mitragliata per immortalare lo storico incontro. Proseguendo verso Lanusei un'ape non manca l'occasione di intrufolarsi nella maglietta di Stefania e PUNGERLA! (ancora la sfiga di motoml?). Prendiamo un motoaperitivo a Lanusei, al fresco di una terrazza, oltre alle patatine abbondano battute e risate varie:-))))) Olla si lamenta della sua posizione di passeggero e del fatto che Alessandro gli fa vedere l'asfalto da mooolto vicino! Il pranzo e' a 9 km nel paese di Arzana.... arriviamo... chiuso per turno...ACCCHHH....torniamo a Lanusei e il pranzo si dilunga fino alle 16:30 nel pieno spirito Motoml!!! Tra me che ordino solo cose che nuotano!!!! Ed i Motosardi che a parte due spaghetti alle arselle optano per culurgiones e motopecora arrosto! Battute, battutine, risate e alla fine Olla estrae cartina e pianifichiamo l'itinerario per il futuro raduno di Motoml (vi informeremo...). Ripartiamo verso Gairo, e poi Osini, dove Olla ci fa' vedere un bel posticino fresco fresco (ed i sorci verdi per raggiungerlo: quasi una mulattiera asfaltata!!!), vendetta del passeggero! E' ora di rientrare e prendiamo la bellissimissima strada per Perdasdefogu, Alessandro esegue su Olla la vendetta del pilota! Arriviamo al bivio per Escalaplano ed e' giunto il momento dei saluti, le strette di mano siglano questa splendida giornata in compagnia di amici conosciuti tramite Motoml. Ragazzi, ci siamo proprio divertiti.....alla prossima.


 Stefano Olla:

Finalmente MOTOML al lavoro anche da queste parti!
Passata la bufera del ferragosto, zitta zitta la sparuta pattuglia sarda di MotoML si e' cimentata nel suo primo Sardoraduno tematico chilometrico-gastronomico.
Dopo una falsa partenza rinviata per pioggia (ma quando mai piove in estate in Sardegna? quando MotoML decide di incontrarsi!), fissiamo un secondo appuntamento. Ci ritroviamo Mike Urru, Marco Mattana, suo fratello Stefano con Stefania, Alessandro Caredda ed il sottoscritto nell'inedito ruolo di suo passeggero, essendo il mio Diversion in coma profondo dal meccanico...
Trangugio l'amaro calice di non essere li' con la mia brava motina pensando alla bella vita del passeggero; lui si' che se la gode: panorama, braccia e schiena sciolte, responsabilità ridotte alla disciplina del cuscino. In più, stando sul TDM di Alessandro, ho una giornata intera per farmi un'idea di una possibile candidata a succedere al Diversion. E chi sta meglio di me? Questo pensavo nella mia mente accecata dalla più pura ingenuità. La scomoda verità e' che le moto dovrebbero essere monoposto! Nessun essere pensante e guidante dovrebbe mai azzardarsi a salire su una moto se non come pilota; chi lo fa, tornerà a casa come un naufrago spiaggiato a riva dopo una tempesta. Se qualcuno, come me, ama girare in moto con un passeggero, deve invece fare di tutto per mantenerlo/a nella quiete della sua ignoranza: mai insegnargli/le a guidare; fategli/le credere che guidare la moto e' per voi un sacrificio che affrontate a suo beneficio e che non c'e' nessun vantaggio a rinunciare al ruolo del passeggero. Quanto ai secondi, a quelli veri che guardano i collettori di scarico pensando che siano ammortizzatori e non distinguono la leva del cambio da quella del freno, va riconosciuto il loro muto coraggio, la loro abnegazione nello starci dietro come passeggeri; ammiriamo il loro sereno distacco in tutte le situazioni e la pazienza che dimostrano per i nostri deliri chilometrici... Bene. Partiamo da Quartu e in poco piu' di un'ora recuperiamo Michele che ci aspetta in riva al lago del Flumendosa. Saluti e presentazioni, quindi di nuovo in sella. Fin qui tutto bene: la guida di Alessandro sempre tranquilla, Marco e Stefano dietro di noi alla scoperta di sempre piu' curve salendo fino a Seui e a Tascusì. Poco prima del valico giriamo sulla strada del lago Alto Flumendosa e seguiamo lo stretto percorso che passa ai piedi del Monte Tonneri. Mike ci mostra una nuova strada che, passando sotto il "tacco" di Perda Liana, porta a pochi km da Lanusei. La stradina finisce e sbuchiamo sulla statale. Carreggiata larga e pulita, curve magnifiche: giù di corsa! Stefano in testa con il suo RGV scarica cavallini curva dopo curva; Marco tira sicuro con il suo NS; Mike impegna i residui del battistrada del VFR per fare il pelo ai guard-rail; chiudiamo la processione io ed Alessandro, che ad ogni piega si premura di farmi osservare più da vicino che può l'ottima grana dell'asfalto. Benedico i guanti mentre tengo con vigore i maniglioni del passeggero (come fa Stefania appollaiata in quel modo in cima all'RGV?) e intanto il sudore mi si mescola all'adrenalina che cola dalle orecchie... Per fortuna e' finita: paese, bar con una magnifica terrazza, aperitivo. Decidiamo dove andare a mangiare. Alessandro si ricorda di un discreto ristorante ad Arzana. Tutti d'accordo, ma io mi sento le gambe molli quando mi rendo conto che dobbiamo rifare la strada di prima al contrario. Il TDM butta fuori cavalli e prende le curve come un treno (di quelli buoni, per carità) perchè abbiamo fretta di salire ad Arzana e... trovare il ristorante chiuso per turno. Seppellitemi qui. No, perchè dobbiamo tornare a Lanusei. Quando scendo dalla moto controllo se non ho lasciato l'impronta delle dita sui maniglioni. Mike a pranzo sfoga il suo atavico desiderio di pesci, mentre noi partecipiamo della nostra quota statistica di pecore per abitante mangiandone un'ottima porzione arrosto con patate (variante della più tradizionale pecora bollita con patate e cipolle). Il dopopranzo passa tra sciocchezze e studi di possibili itinerari per l'incontro di ottobre (a presto notizie in proposito). Decidiamo anche come continuare il nostro giro: Gairo, Jerzu, Perdasdefogu. Sapendo di dover rifare per la quarta volta quel bel tratto veloce sopra Lanusei, piagnucolo ad Alessandro qualcosa sull'andare piano. Tutto bene finche' apriamo il gruppo, ma quando Stefano ci sorpassa come un proiettile, chissà perchè vedendolo piegare mi sembra di andare a velocità da Star Trek. Decido di vendicarmi: conosco un bel posto ad Osini, ci potremmo salire e qui e la'; cadono nell'imboscata: salita su rampa con tornanti al sempre per cento (scherzi a parte vale la pena: in paese seguite le indicazioni "Taccu", c'è un giacimento di condizionatori d'aria ed e' un posto ideale per scappare dal caldo del pomeriggio). Riprendiamo la strada per Jerzu su un percorso che conosco come le mie tasche. Alessandro snocciola curve con signorile sicurezza ed io butto uno sguardo al tachimetro mentre confronto a memoria le sue traiettorie e le mie: praticamente uguali, cambia solo l'adrenalina che continuo a spillare come birra all'Oktoberfest. Brutta sorte quella del motociclante degradato a passeggero! Falsamente rassicurato da queste considerazioni, mi illudo di rilassare la presa dai maniglioni nel tratto che ci separa da Perdasdefogu, ma Alessandro, come del resto avrei fatto io, apre quello che può nei rettilinei che uniscono i brevi tratti di misto. Del TDM va detto che si esprime senza troppo clamore: ci si accorge dei 7000 giri solo per l'avantreno che si solleva un po' e per la sensazione dell'accelerazione che ti porta indietro; in basso il motore non alza mai la voce come si conviene ad un perfetto gentiluomo al club del bridge. Ad Escalaplano salutiamo la scanzonata compagnia di Mike e continuiamo la strada verso casa. Arrivati a S. Andrea Frius propongo una sosta che viene accolta con un consenso che non si puo' definire entusiastico solo per la stanchezza che ci ha un po' spenti (siamo a spasso da più di 10 ore e circa 300 km di strade, stradine e stradacce). Mentre risaliamo in sella per affrontare l'ultimo tratto vediamo Marco che armeggia con un cerotto su un dito sanguinante: l'NS l'ha morsicato! Alle porte della citta' ci salutiamo con il sedere appiattito fino all'ipofisi, una stretta di mano (bello stringere qualcosa che non sia un maniglione) e l'arrivederci al prossimo giretto. Beh, non offendetevi, siete tutti simpatici, ma io ci sarò solo con la mia cara motina!

 


 Marco Mattana:

BELLISSIMO, DIVERTENTISSIMO, COMPAGNIA STUPENDA E POSTI STREPITOSI !!!!!!!!!
Questo e' il sunto del giro fatto ieri nell'entroterra Sardo... Scendiamo ora un po' più nel dettaglio di ciò che e' successo:
Ore 8.30 ci si incontra sotto casa mia, chi c'è, bhe io col fidato NS poi mio fratello Stefano con la ragazza Stefania e il Gamma 250, poi c'è Alessandro Caredda con la ragazza e il TDM ... oppsss scusate, era Stefano Olla dietro con Alessandro, eeeehhh sapete è tanto carino vestito di pelle nera :-)))))) (Stefanuccio e' stato appiedato da quell'accidenti di Jap...glielo dico sempre di comprarsi il Ducatozzo, non m'ascolta!!!). Perfetto si parte... nei pressi del Lago Medio del Flumedosa poco prima di VillanovaTulo, chi ci troviamo... un tipetto esilino... con una moto rossa nascosta dietro i cespugli... ahh si e' un MITICO VFR rosso.... e' lui Michele Urru... vive a Biella (ricordate AIAZZONE!!! :-))))) pero' sa ancora tanto di sardo e ne spara tante.... dopo qualche motocazzata e qualche motourinata... si può ripartire... cominciamo a girare tra i monti... curve bellissime e posti veramente meravigliosi, in cima ai monti di Perda Liana (spero di non sbagliare), ci fermiamo per la motofoto... che risate... Michele s'arrampica per un 4/5 m su una roccia per posizionare la macchina per l'autoscatto... poi desiste... causa forse le sue scarse doti di discesista roccioso.... optiamo allora per il manto stradale, decisamente più abbordabile, ci si arrangia con le borse e la motofoto e fatta (fata mali pero')... su tre macchine fotografiche, almeno una sarà andata a buon fine? bhhaaa!! Lungo strada troviamo una quantità spaventosa di motoinsetti e motoapi, una di questa sfortuna sua s'infila nella maglietta di Stefania, passa indenne sotto l'ascella, e zakkete puntura poco più giù.... (tra tutte quelle motoapi mi e' sembrato anche di riconoscere quella tre ruote del Davoli). ...Si riprende.... approdiamo a Lanusei, ci si ferma per un motoaperitivo... si punta sul crodino o il bitter.... ma Stefano Olla insiste con la coca.... non riesce a smettere... diverse volte poi durante la giornata, ripropone sta coca.... per fortuna che non guidava!!!! Ormai si e' fatta l'una passata, si comincia a cercare un ristorantino, una trattoria... FAME!!!!! Facciamo avanti e indietro diverse volte da Lanusei... Stefano Olla si diverte come un pazzo la dietro sul TDM.... Stefania idem... si gode da pazzi sul codino del Gamma... al terzo giro decidiamo di fermarci ai box.... troviamo un bel ristorantino... e si comincia..... Per primo c'è chi punta sui culungionis e chi sugli spaghetti alle arselle o aragosta.... per secondo pecora arrosto con patate ottima, tranne Michele che, desideroso di pesce tutto l'anno, non si lascia sfuggire i calamari.... tra pane carasau e pecora un litro e mezzo abbondante di vino ci passa tranquillo... quindi con la scusa del dover rivedere il giro sull'isola di ottobre, diamo tempo all'alcool di defluire alla vescica.... stiamo preparando un giro veramente stravanato.... garantito.... Si son fatte le 16.30 si riparte PIANO A PIENI... tempo una ventina di minuti e si riprende ad andar spediti... poi imbocchiamo una stradina che sale... non ricordo dove e ci troviamo in quest'altro bel monticello... belle pareti ed un fresco da Delonghi.... anzi c'e' proprio freddo.... da una crepa su una parete viene fuori una corrente di aria fredda incredibile, sarà sui 15 gradi circa..... Motofoto di rito... e proseguiamo ancora per qualche km... poi comincia la strada bianca e torniamo indietro... Ci rimettiamo in strada sino ad Escalaplano... al bivio, sosta, e' il momento dei saluti con Michele... ma ci si rivedrà presto.... baci e abbracci, lui prende la strada per Belvì e noi continuiamo a scendere..... altre due ore di cammino ci aspettano... Alessandro sempre brioso nella guida, paga qualcosa nello stretto in favore mio e di mio fratello, che coi duetempini agili e leggeri entriamo ed usciamo un po' più veloci... poi nel lungo Alessandro ci da la paga ... l'NS nei curvoni da 100 all'ora non e' proprio il max di stabilita'..... provare per credere.... Arrivati in territorio amico, ci si saluta anche con Alessandro e Stefano, ansiosi di leggere i reciproci commenti.... Grazie ragazzi, mi son divertito tantissimo....da bissare al più presto...


 Alessandro Caredda:

Tanto per non far mancare anche la mia voce, ecco il resoconto del giro di prova fatto sabato 16 agosto dai Motosardi (il Caredda che vi scrive, i Mattana's brothers, Stefano Olla e Mike Urru).Nulla da aggiungere sulla partenza da casa dei Mattana (by the way, ho recentemente scoperto che, nella "vita reale" non conoscevo Marco ma il padre, che ha più o meno la mia età: non sono io ad essere molto vecchio, ma è lui ad essere molto giovane per avere due figli di 24 e 25 anni!). Alla partenza siamo tutti più o meno abbigliati da "motociclisti della domenica" (anche se è sabato) a causa del caldo feroce: l'unico in perfette tenuta da motociclista (pantaloni in pelle, giubbottino in Cordura ecc. ecc.) è Stefano Olla, ossia quello che non guida. L'impressione generale è che sembra che il proprietario della moto sia lui e che, molto gentilmente, me l'abbia prestata per un giro, accontentandosi di fare da passeggero... Mi annoto mentalmente lo schiaffo morale e mi riprometto solennemente che la prossima volta, ci fossero pure 45 gradi all'ombra, mi porterò la tuta! Come passeggero, se escludiamo che è notevolmente più ingombrante e, almeno ai miei occhi, di aspetto decisamente meno gradevole del passeggero tipo a cui sono abituato, Stefano si rivela un vero professionista, tenuto conto che, come da lui dichiarato, e da me sottoscrivibile al 100%, passare da motociclista a passeggero è un'esperienza davvero agghiacciante. Fino al lago del Flumendosa, luogo di appuntamento con Mike Urru, andiamo mooooolto tranquilli (pure troppo), tanto che l'Olla OSA sostenere che sul mio TDM "sembra di stare su uno scooter". "In che senso?" faccio io, già leggermente alterato. "Nel senso che si sta comodi e il motore proprio non si sente". Uhm, vabbe', passi, in effetti una delle cose che apprezzo nel TDM è proprio il suo bel motore, che ermette di andare veloci senza dover tirare le marce, cambiando intorno a 5000 giri (sugli 8000 di potenza max), regime in cui il motore non si sente proprio, e, rimanendo al di sopra dei 3000, senza aver bisogno di cambiare ad ogni curva. Si procede, sempre tranquillamente, fino a Seui (terra dei miei avi, casomai ve ne fregasse qualcosa) e, poco oltre, giunti al valico di Arquerì (ma è un valico?) ci si inoltra nella strada, molto stretta e dal fondo non proprio impeccabile, ai piedi del monte Tonneri. E' una strada tanto bella e affascinante dal punto di vista paesaggistico quanto poco adatta agli smanettoni. E infatti ce la prendiamo molto tranquilli godendocela come in effetti merita. Dopo la deviazione per Perda Liana sbuchiamo di nuovo sulla statale poco a monte di Lanusei, cambiando completamente ritmo e buttandoci a capofitto nella discesa. Stefano Mattana e la sua RGV danno il passo. Io chiudo la fila delle quattro moto e comincio finalmente a divertirmi anche con qualche piega, salvo la remora del cavalletto centrale (non di serie) che col passeggero talvolta tocca nelle curve a destra, nonchè la remora di non rendere troppo sgradevole per Stefano Olla il suo ruolo di passeggero. Il ritmo, comunque, non è tale da crearmi problemi anche con la moto così appesantita, merito senz'altro del TDM che, rispetto ad altre moto da me provate, ha una grande capacità di infondere sicurezza in qualsiasi occasione (sterrati compresi), forse a causa della sua grande stabilità (che ovviamente si paga in termini di agilità non esattamente paragonabile a quella delle due tempi che mi ritrovo davanti!). Dopo la pausa (!) pranzo già ben descritta negli altri messaggi, riprendiamo la strada e raggiungiamo Osini dove, su consiglio di Stefano Olla, ci arrampichiamo verso il sovrastante altopiano, passando in una stretta gola dove si aprono delle cavità naturali nelle quali si incanala una freddissima corrente d'aria. Passato Osini ci dirigiamo verso Jerzu dove, sempre su suggerimento di Stefano Olla (che è evidentemente un aficionado di questi luoghi) andiamo in un certo pastificio artigianale dove facciamo scorta di "culurgiones" (i tipici agnolotti ogliastrini con il ripieno a base di patate) e di "Coccoi prena" ossia delle sorte di canestrini con un ripieno simile a quello dei culurgiones (dannatamente buoni!). Riempito il bauletto, ci dirigiamo verso Perdasdefogu su una strada che, oltre ad attraversare un paesaggio veramente splendido, con rilievi che in qualche punto ricordano vagamente la "Monument Valley" (vabbi, ho detto "ricordano"), ha anche un fondo splendido e curve del raggio giusto. Qui, devo dire la verità, me ne sono beatamente "fregato" del mio povero passeggero e ho aperto il gas, godendo come un porcello delle pieghe e delle accelerazioni che mi regalava il TDM. Devo dire che qui ho sentito anche la sua "altra" voce, quella che sopra i 7000 giri diventa un urlo da pluricilindrica incazzata. Oserei quasi dire che in qualche punto il signorile aplomb mio e del TDM h quasi venuto meno per l'entusiasmo... In effetti la strada è tutta molto bella fino a Cagliari, soprattutto nel tratto tra Escalaplano e Sant'Andrea Frius (e non sono pochi chilometri): tutta con asfalto perfetto e con curve da 60-100 kmh, non troppo strette, quindi, ideali per il TDM. Insomma, signore e signori: una giornata veramente goduta. Temo che l'ultimo pezzo del nostro giro sia decisamente troppo a sud per poter essere inserito nell'itinerario che stiamo preparando, ma non temete: chi verrà ad ottobre non avrà a pentirsene!