Misano 2000: Giovedì. IN PISTA!

E' il giorno X, si avvicina il momento della mia seconda discesa in pista (la prima con l'RS). Purtroppo la sveglia non è delle migliori, ho dormito male e ho anche un pò di mal di stomaco :-(.
Comunque scendo a fare una colazione leggera e noto di non essere l'unico nervoso. In compenso la giornata è splendida e i preparativi ci distraggono un po' tutti quanti. Prima di andare al circuito vorremmo tutti fare benzina, ma scopriamo ben presto che a causa dello sciopero dei camionisti è praticamente impossibile trovare un distributore aperto che abbia la benzina nei dintorni. Va bé, andiamo al Santamonica e speriamo che il distributore dell'autodromo ne abbia ancora... fortunatamente sarà così.
Molti sono super-attrezzati con tendoni, furgoni pieni di attrezzi, carrelli, ecc. I miei preparativi invece sono abbastanza semplici, devo solo smontare gli specchietti e sgonfiare le gomme alla pressione "da pista" suggerita dalla Metzeler per le mie gomme, 2,3 davanti e 1,9 dietro. Poi c'e' la fila per firmare lo scarico di responsabilità e farsi consegnare braccialetto e adesivo contrassegno per entrare in pista.
Tra una cosa e l'altra passano altri 3 quarti d'ora prima che qualcuno cominci ad entrare in pista, ma io non me la sento! Sto ancora male di stomaco. Decido quindi di rilassarmi un pò e di guardare cosa combinano gli altri, tanto la giornata è lunga. Il primo gruppetto parte in trenino dietro al Maestro (Leo) ma vedo che pochi riescono a tenergli dietro dopo le prime curve. Dopo pochi minuti già qualcuno rientra e si sentono i primi commenti del tipo "la pista è così larga che non sai che traiettoria fare" oppure "alla quercia ho grattato tutto il grattabile", o ancora "attenzione all'asfalto nuovo della variante, è liscissimo", e così via... per molti si tratta della prima esperienza in pista, per me della seconda ma sono più nervoso dell'altra volta!
Dopo una mezz'ora di osservazione non ce la faccio più ad aspettare, DEVO entrare in pista. Metto in moto per scaldare il motore, chiudo con calma tutte le zip della tuta, mi allaccio bene il casco, guanti, via! Faccio il primo giro lentissimo per scaldare le gomme e scoprire il tracciato, facendo attenzione a non intralciare gli altri.
All'uscita dalla corsia box c'è subito il curvone Misano, che in realtà è una doppia curva a destra molto (molto!) veloce, poi un brevissimo rettilineo che consente di scegliere l'approccio per la curva del Carro, molto lenta (quasi un tornante), superato il Carro bisogna spalancare il gas perché c'è una serie di tre curve a sinistra, la prima veloce, la seconda molto veloce e la terza velocissima. In teoria bisognerebbe affrontarle tutte e tre come un'unica curva molto lunga e quindi con la moto sempre piegata a sinistra, c'è però il dettaglio che uscendo dal carro in seconda bisogna cambiare marcia 4 volte per arrivare in sesta piena al rettilineo più lungo del tracciato... e se la moto è piegata a sx come si fa a infilare il piede sotto la leva del cambio? E' necessario quindi sfruttare i brevi tratti dritti tra le tre curve per raddrizzare la moto e cambiare.
Sul rettilineo c'è poco da dire, si spalanca la manetta e ci si accuccia dietro il cupolino per arrivare il più veloci possibile al cartello dei 150 m, che è il mio riferimento per iniziare la staccata del Tramonto, un bellissimo tornantone a sinistra. Dopo il tramonto un breve rettilineo porta alla Quercia, una curva a destra abbastanza impegnativa. Segue la variante Arena, una chicane destra-sinistra abbastanza semplice ma in grado di far perdere un sacco di tempo se ci entri male. Un altro breve rettilineo e si arriva alla mia curva preferita, la curva del Rio, un altro tornantone a sinistra che a ha strana caratteristica di aprirsi inaspettatamente alla fine tanto che se non la conosci rischi di uscire troppo stretto e di finire sull'erba all'interno anziché all'esterno della curva.
Infine si arriva alla variante del Parco, dove si può uscire per la corsia box, oppure fare due curve abbastanza strette destra-sinistra (in sequenza) prima di immettersi sul rettilineo del traguardo.
Dopo il primo giro di assaggio, provo ad andare un pò più veloce mantenendomi comunque un larghissimo margine di prudenza. Il mal di stomaco mi passa d'improvviso (era solo nervosismo?) e la mia concentrazione sulle curve e sul comportamento della moto è totale. Alcune curve, ad esempio il carro, mi rendo conto che proprio non so come prenderle visto che ci sono tante traiettorie possibili. In altre, come la Misano, mi rendo conto di entrarci troppo lento, ma vi assicuro che dal rettilineo vederla avvicinarsi a 180 km/h induce a frenare!
Ma ciò che conta è che ad ogni giro scopro qualcosa di nuovo e riesco ad andare un pelino più veloce, o anche solo più tranquillo.
Il gran caldo comincia a farsi sentire e ogni 7-8 giri mi fermo non tanto (o non solo) per riposarmi quanto per bere qualcosa. Credo che questo sia stato il giorno della mia vita in cui ho ingurgitato più liquidi in assoluto, probabilmente ho consumato più gatorade io che benzina la moto!
Dopo un pò mi rendo conto che c'é qualcosa che non va. Arrivo troppo lento al curvone veloce, tanto che addirittura qualche 600 riesce a superarmi sul dritto. Probabilmente sto tenendo la moto troppo su di giri, dovrei provare a tirare un pò meno le marce basse per sfruttare la gran coppia del 3 cilindri intorno ai 5-6 mila giri.
Detto, fatto! La differenza è notevole, così riesco ad arrivare al curvone veloce sul filo dei 200 all'ora, inoltre mi accorgo che posso percorrere Tramonto e curva del Rio in terza, decisamente più veloce di prima.
A fine mattinata l'unico piccolo spavento della giornata: in fondo al rettilineo comincio la staccata un pelo dopo il cartello dei 150 m, distratto da una moto che avevo davanti. Mi attacco al freno anteriore per una di quelle pinzate da "merda merda merda" :-) e riesco comunque ad entrare in curva, anche se un pò più largo e più lento del normale. Capisco quanto può essere lungo un pelo a oltre 200 all'ora e non mi azzarderò più a superare quel cartello senza frenare.
Dopo l'ora di pausa pranzo (e il rifornimento di benzina) sono gasatissimo e non vedo l'ora di tornare in pista. Ormai tutte le preoccupazioni sono passate e così comincio a divertirmi veramente ALLA GRANDE. Ragazzi la pista è una cosa da provare, non si può descriverla adeguatamente.
Visto che qualcuno al muretto dei box ha il cronometro, provo a chiedere se mi hanno preso il tempo. Sebbene non m'importi granché la risposta è abbastanza deludente: 2'16". I più veloci girano intorno ai 2'00"-2'05". Molti sui 2'06"-2'14". Pochissimi sono sotto i 2'.
Comunque la cosa mi sprona ulteriormente a cercare di migliorarmi, e quando, a pomeriggio inoltrato Sacha mi insegue fuori dai box per annunciarmi un 2'08", ne sono veramente contento!!
La Sprint RS non è proprio una moto da pista, però ha un motore molto potente e una ciclistica molto sincera che consente di prendersi delle belle soddisfazioni e soprattutto di divertirsi tanto. Davvero non vedo l'ora di rifarlo!

La splendida giornata è chiusa da una bellissima pizzata in allegria e poi da una passeggiata a Riccione per andare ad acquistare le foto più belle fatte dal fotografo che ci aveva seguito durante la giornata. Mi spiace solo di non aver fatto neanche una foto alle gomme a fine giornata, tutti quei riccioli fino al bordo estremo erano uno spettacolo :-)

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